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Fratture prossimali dell’omero

Fratture prossimali dell’omero – Trattamento chirurgico e conservativo

Le fratture prossimali dell’omero, come visto nel post dedicato, si distinguono in prossimali e distali a seconda della parte dell’osso interessata.
Il trattamento della lesione dipende dalla gravità, ovvero dal numero di frammenti ossei coinvolti.

Trattamento fratture prossimali dell’omero

Le fratture dell’omero prossimale, che interessano la spalla o la parte adiacente ad essa, sono frequenti sia in soggetti anziani (affetti il più delle volte da osteoporosi) sia in pazienti giovani in seguito ad un trauma ad alta intensità.
Difficilmente sono scomposte, possono quindi, nella maggior pare dei casi, essere risolte con l’utilizzo di un tutore e di un’adeguata fisioterapia.
Nel caso di fratture prossimali scomposte (circa un 20% sul totale) risulta invece necessario valutare l’intervento chirurgico, soprattutto per i pazienti più giovani che svolgono attività fisica e necessitano di recuperare una buona mobilità.

Quando valutare l’intervento delle fratture prossimali dell’omero

La zona prossimale dell’omero può essere suddivisa in quattro parti:

  • Tuberosità maggiore
  • Tuberosità minore
  • Testa omerale
  • Diafisi omerale

Quanto la frattura interessa più di un’area e la rottura provoca la divisione della zona in più frammenti che si spostano dalla loro posizione naturale si parla di “frattura scomposta”.
L’entità della lesione e l’impossibilità di una guarigione senza intervento chirurgico dipendono quindi dal numero di frammenti scomposti presente.
La valutazione della necessità di un intervento chirurgico, tiene in considerazione diversi parametri:

  • età del paziente;
  • entità del danno/quantità di frammenti di frattura;
  • livello di spostamento di tali frammenti;
  • condizioni generali del paziente;
  • stile di vita del paziente (grado di attività fisica).

Come funziona l’intervento

È doveroso premettere che questa tipologia di trattamento richiede un elevato livello di esperienza del chirurgo.
Lo specialista può intervenire in due diverse modalità:

  • Riduzione manuale e sintesi dei frammenti con placche e viti o sistemi endomidollari (come chiodi).
  • Protesi articolari: nei casi più gravi, in cui LA PARTE ARTICOLARE è notevolmente compromessa. Questa tipologia di intervento deve essere valutata attentamente nei casi di pazienti più giovani, in quanto può necessitare un intervento di revisione dopo 10-15 anni circa.
Fratture prossimali dell'omero
Fratture prossimali dell’omero

Controindicazioni

Come per tutti gli interventi anche quelli riguardanti le fratture omerali possono avere delle controindicazioni quali ad esempio condizioni generali del paziente compromesse, infezioni (soprattutto in casi di fratture esposte), danni artero-venosi.

Fisioterapia

Si ricorda l’importanza di un corretto percorso fisioterapico post operatorio o post trattamento conservativo. Il recupero del movimento è infatti legato ad un adeguato programma riabilitativo, che rispetti i tempi di guarigione dell’osso e dei tendini. È frequente che il paziente, sottoposto ad un intervento con esito positivo, tenda a sottovalutare il percorso post-operatorio mettendo a repentaglio il ripristino di una buona funzionalità articolare.

 

Dr. Antonio Giardella, Chirurgia Articolare e Traumatologia dello Sport

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