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Lesioni irreparabili della cuffia dei rotatori: quando la Protesi di Spalla?

Trattamento delle lesioni irreparabili della cuffia dei rotatori: quando la Protesi di Spalla?

Un intervento di sostituzione protesica (protesi di spalla) per il trattamento delle artropatie gleno-omerali associate alla lesioni della cuffia dei rotatori solitamente non rappresenta la prima linea di intervento, ma è riservata a situazioni specifiche in cui né il trattamento conservativo, né altri percorsi chirurgici sono sufficienti a risolvere la lesione e/o ridurre la sintomatologia dolorosa.


Indicazioni alla Protesi di Spalla nelle Lesioni della Cuffia dei Rotatori

L’intervento di protesi di spalla si rende necessario prevalentemente in presenza di lesioni massive e irreparabili della cuffia dei rotatori, associate ad artropatia da cuffia (cuff tear arthropathy). Questa condizione si sviluppa quando una rottura cronica e di grandi dimensioni della cuffia porta a un’alterazione della biomeccanica dell’articolazione gleno-omerale, causando la progressiva degenerazione della cartilagine articolare.

In questi scenari, il trattamento conservativo (fisioterapia, infiltrazioni) offre generalmente un sollievo sintomatico limitato e non risolve il problema meccanico sottostante. Una retrazione eccessiva, una scarsa qualità del tendine o un’atrofia muscolare avanzata possono rendere impossibile una riparazione chirurgica diretta dei tendini.

Anche precedenti interventi falliti di riparazione della cuffia, in particolare in pazienti con artropatia significativa, potrebbero rendere impossibile un intervento diretto sul tendine.

Tipologia di Protesi di Spalla per il trattamento dell’artropatia della Cuffia dei Rotatori

L’intervento di impianto di protesi di spalla per artropatia da cuffia può prevedere diverse tipologie di protesi, la più frequentemente utilizzata è la protesi inversa di spalla.

  • Protesi Inversa: In questa configurazione il design della protesi inverte il centro di rotazione della spalla, permettendo al muscolo deltoide di diventare il principale motore per l’elevazione del braccio, compensando la deficit funzionale dei tendini della cuffia irreparabili. La fissazione delle componenti protesiche all’osso può avvenire per cementazione o per osteointegrazione (utilizzo di componenti porosi che permettono la crescita ossea al loro interno).

  • Artroplastica Anatomica (in casi selezionati): in rari casi, in assenza di significativa artropatia gleno-omerale ma con una lesione massiva irreparabile e specifiche indicazioni cliniche, si può optare per una protesi anatomica associata a procedure di stabilizzazione o transfer tendinei.


Tecnica Chirurgica per l’impianto di Protesi di Spalla

L’intervento viene generalmente eseguito in anestesia generale. Attraverso un’incisione chirurgica (la cui sede e lunghezza variano a seconda della tecnica e del tipo di protesi), si accede all’articolazione della spalla. Vengono quindi preparate le superfici ossee (omero e glena) per accogliere le componenti protesiche che vengono impiantate e fissate. Al termine dell’intervento, si procede alla sutura dei piani tissutali e alla medicazione.


Fase Post-Operatoria e Recupero


La fase post-operatoria è cruciale per il successo dell’intervento e richiede una stretta collaborazione tra il paziente, il chirurgo e il fisioterapista.

  • Immobilizzazione: Immediatamente dopo l’intervento, il braccio viene immobilizzato in un tutore (spesso un tutore adducente) per un periodo variabile ( 4-6 settimane).
  • Controllo del Dolore: La gestione del dolore post-operatorio è fondamentale e prevede l’utilizzo di farmaci antidolorifici.
  • Fisioterapia: La fisioterapia rappresenta un elemento cardine del recupero e inizia generalmente pochi giorni dopo l’intervento. Il programma riabilitativo solitamente prevede:
    • Fase 1 (0-6 settimane): Controllo del dolore e dell’edema, recupero della mobilità passiva (movimenti eseguiti dal fisioterapista senza l’attiva partecipazione del paziente), esercizi isometrici delicati (contrazioni muscolari senza movimento).
    • Fase 2 (6-12 settimane): Inizio del recupero della mobilità attiva assistita (movimenti eseguiti dal paziente con un leggero aiuto), progressivo rinforzo muscolare dei muscoli della spalla e del cingolo scapolare.
    • Fase 3 (3-6 mesi): Recupero completo della mobilità attiva, progressivo aumento del carico negli esercizi di rinforzo, ripresa graduale delle attività quotidiane.
    • Fase 4 (6-12 mesi e oltre): Mantenimento dei risultati raggiunti, eventuale ripresa di attività sportive a basso impatto, prosecuzione del programma di esercizi per ottimizzare la funzionalità.
  • Tempi di Recupero: Il recupero completo dopo un intervento di protesi inversa di spalla richiede generalmente 6 mesi. Tuttavia, un significativo miglioramento del dolore e della funzionalità si osserva spesso già nei primi 3-6 mesi. È importante sottolineare che i tempi di recupero possono variare significativamente da paziente a paziente in base a diversi fattori, tra cui l’età, le condizioni generali di salute e l’aderenza al programma riabilitativo.


Possibili Complicazioni


Come per qualsiasi intervento chirurgico, anche l’impianto di protesi di spalla può essere associato a delle complicanze, sebbene la loro incidenza sia generalmente bassa. Alcune di questi possono essere legate alla scorrettezza del gesto chirurgico. Tra le possibili complicanze:

  • Infezione:superficiale o profonda della ferita chirurgica.
  • Lussazione della protesi: Dislocazione delle componenti protesiche. Questa complicanza è più frequente nei primi mesi post-operatori.
  • Mobilizzazione della protesi: Allentamento delle componenti protesiche dall’osso nel tempo.
  • Lesioni nervose o vascolari: Danni ai nervi o ai vasi sanguigni circostanti durante l’intervento.
  • Fratture periprotesiche: Fratture dell’omero o della scapola intorno alla protesi.
  • Dolore persistente: Nonostante l’intervento, alcuni pazienti possono continuare a manifestare dolore.
  • Rigidità articolare: Limitazione del movimento della spalla.
  • Ematoma: Raccolta di sangue nella sede chirurgica.

È fondamentale discutere col proprio specialista i rischi e i benefici dell’intervento prima di procedere. Un’attenta pianificazione pre-operatoria, una tecnica chirurgica meticolosa e un adeguato programma di riabilitazione post-operatoria sono essenziali per minimizzare il rischio di complicanze e ottimizzare l’esito dell’intervento.


INTERVENTO CHIURIGICO

In conclusione, la protesi di spalla rappresenta un’opzione terapeutica efficace per pazienti selezionati con lesioni massive e irreparabili della cuffia dei rotatori associate ad artropatia, offrendo un significativo miglioramento del dolore e della funzionalità quando le altre opzioni non sono percorribili.

 

Dr. Antonio Giardella, Chirurgia Articolare e Traumatologia dello Sport


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